mercoledì 16 marzo 2016

Sesto Giorno

Oggi ho dedicato la giornata a spasso per Las Americas e Adeje.
Las Americas é uno spendificio.
Una zona pianeggiante a ridosso dell'oceano fatta esclusivamente di centri commerciali, hotel, residence e qualche spiaggia.

Una urbanizzazione intelligente, che ha saputo mantenere grandi spazi tra una costruzione e l'altra, con i centri commerciali che mostrano solo la facciata, in modo da sembrare interessanti ma non enormi. Sembrano, ma non é così. Alcuni di loro occupano l'equivalente di due campi da calcio affiancati, e su più piani. E magari con una pizzeria italiana in bella vista.







Anche qui i marciapiedi hanno dimensioni pari se non superiori alla strada. Panchine ovunque, ma nessuna fontanella per l'acqua, da nessuna parte.














Gli hotel al contrario fanno di tutto per attirare l'attenzione, con edificazioni tematiche come ad esempio "Cleopatra".






Fontane di abbellimanto per invogliare i turisti a entrare nel centro commerciale.














 L'ingresso di un hotel













Un altro esempio é il centro congressi edificato come una piramide egizia, in cui ha sede l' Hard Rock Cafè e il teatro.










oppure un hotel/residence di colori e stile messicani













Alcune spiagge sono attrezzate con ombrelloni stile hawaiano, ma sono ben poca cosa in rapporto al numero di persone presenti.





La vista sull'oceano affascina sempre















Questa si chiama piscina naturale. L'acqua entra con l'alta marea e con le onde, e si ferma in alto nell'invaso a forma di piscina.










Più tardi ci siamo spostati con la Guagua ad Adeje, un paesone sparso sul fianco della collina, senza una strada in piano a cercarla con il lanternino. Ma Cicerone vuole portarmi in una trattoria rinomata e molto frequentata per la sua specialità, il pollo fritto.
Scopro così che il menù recitato solo a voce e in canario, é fatto da quattro sole voci: Pollo fritto, pollo fritto in salsa rossa della casa, patate fritte e insalata. Ovviamente prendo il pollo in salsa della casa, specialità che porta qui turisti che parlano ogni sorta di lingua. Il gusto é buono, leggermente piccante ma indescrivibile: mi dicono fatto con aromi locali, che non mi ricordano nulla di conosciuto. Azzarderei un mix di zenzero, curcuma, peperoncino e qualche alto ingrediente, ma sicuramente non sono quelli.

Mentre aspettiamo la Guagua per il ritorno penso che domani farò un giro a Fanabé, il prosieguo di oggi nel litorale, luogo preferito dai russi.


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